Autoritratto
Autore
Élisabeth Vigée-Le Brun
(Parigi 1755-1842)
Data
1790
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 59 x 42
Provenienza
dono d’ingresso dell’autrice
Iscrizioni
in alto a sinistra: VIRGINIA/LEBRUN/PIT.e
Inventario
342

Figlia e allieva del pastellista Louis Vigée e moglie del mercante d’arte Jean Baptiste Pierre Le Brun, Élisabeth Louise si guadagnò notevole fama presso l’aristocrazia europea con aggraziati ritratti a olio e a pastello che gareggiano, per virtuosismo esecutivo e intensità espressiva, con quelli di Maurice Quentin de La Tour e di Jean-Baptiste Greuze. Fu la pittrice ufficiale della regina Maria Antonietta, che effigiò per la prima volta nel 1779. Nel 1783 fece il suo ingresso all’Académie Royale e, nello stesso anno, espose al Salon La Pace che riporta l'Abbondanza (Louvre), quadro di forte impatto con il quale si autoproclamava pittrice di storia. Dopo la presa della Bastiglia fu costretta ad emigrare: valicò le Alpi e giunse in Italia. A Firenze, dove si trattenne per qualche giorno, le fu commissionato dal direttore della Galleria Granducale Pelli Bencivenni il celebre Autoritratto (cm 100 x 81) custodito agli Uffizi, che l’artista eseguì subito dopo il suo arrivo a Roma nel novembre 1789 e fece recapitare a Ferdinando III il 26 agosto 1791. L’Autoritratto ottenne un successo tale che François-Guillaume Ménageot, direttore dell'Accademia di Francia - dove l’artista era stata accolta come ospite d’onore -, scrisse a d’Angiviller: “le tableau qu’elle vient de faire a été admiré par tout le monde. L’Académie de Saint Luc lui a fait une députation et lui a envoyé des lettres de réception sur le brillant succes de ce tableau" (Montaiglou, Guifrey 1906, p. 413). Pare essere stato lo stesso Ménageot a proporla come accademica di merito, orgoglioso dell'universale favore ottenuto dalla connazionale, lodata con gli appellativi di “Mme Van Dyck” e “Mme Rubens”.  
Nelle sue Memorie (1835-1837), l’artista ricorda tra i primi lavori eseguiti a Roma “un altro autoritratto per quando sarei stata ricevuta all’Accademia di Roma” (Memorie ed. 1990, p. 77). L’ammissione avvenne il 7 marzo 1790. Notevole esempio della ritrattistica fin de siècle, il dipinto testimonia, non meno efficacemente dell’esemplare, più impegnativo, agli Uffizi, “del tono mondano assunto dal sensismo illuminista rousseaniano, spesso frainteso in senso élitaristico da una classe aristocratica nella sua parte migliore travagliata dalla coscienza della propria imminente crisi storica” (S. Susinno, in L’Accademia Nazionale di San Luca 1974, p. 269). All’avanguardia anche nell’abito, visibilmente ispirato alla disinvoltura rivoluzionaria (giacca maschile, fascia rossa in vita, velo a mo’ di turbante con cocca posteriore pendente, ampio nastro nel sottogola), da lei interpretato con somma eleganza, come a stemperarne la cifra più ribelle. Alcuni riccioli vanno ad incorniciare il volto giovane e fresco, dai lineamenti graziosi (si veda, per confronto, l’Autoritratto “en costume de voyage”, coevo, a pastello su carta, in raccolta privata a New York; ill. in Élisabeth Louise Vigée Le Brun 2015, pp. 86-87). 
Accennando un sorriso, l’artista volge allo spettatore uno sguardo vivo, sicuro e fiducioso: nella lucida restituzione del dato psicologico nulla traspare infatti delle inquietudini e delle incertezze che, inevitabilmente, turbarono i suoi pensieri di esule (solo all’inizio del 1802 rientrerà a Parigi, in un clima profondamente mutato; inquieta, partirà per nuovi viaggi, in Inghilterra e in Russia). Al pubblico italiano, la Le Brun intende presentarsi nel suo ruolo di artista virtuosa e affermata e, insieme, donna di bell’aspetto, seducente, consapevole delle proprie idee e ambizioni. La gioia di vivere, attraverso la pittura. 

Pietro Di Natale

 

Bibliografia essenziale
A. de Montaiglon,  J. Guiffrey,  Correspondance des directeurs de l'Académie de France à Rome, vol. XV, Paris 1906.
L’Accademia Nazionale di San Luca, Roma 1974, p. 269.
É. Vigée Le Brun, Memorie di una ritrattista, introduzione di B. Craveri, Milano 1990, p. 77.
Il gran teatro del mondo: l'anima e il volto del Settecento, a cura di F. Caroli, catalogo della mostra, Milano 2003, pp. 306-307-
Élisabeth Louise Vigée Le Brun, a cura di J. Baillio, X. Salmon, catalogo della mostra (Paris, New York e Ottawa), Paris 2015.

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