(Parma 1883 - Roma 1976)
Il dipinto ritrae quasi al vero la figlia adolescente del pittore, Bianca, modella di diverse tele dei primi anni Venti, che morirà appena ventiseienne nel 1934. A questa tela, del 1923, se ne può infatti accostare un’altra, di formato lungo e stretto, Bianca in abito da sera (1924) conservata presso il Museo Bocchi di Parma. In abito scuro, con una lunga gonna verde ricamata con motivi floreali, Bianca si volta verso l’osservatore mentre si allontana da questi per avviarsi verso un’altra stanza sullo sfondo recando fra le mani una teiera di ceramica decorata con motivi decorativi verdi, attraversando un’infilata di stanze che sembra desunta da modelli della pittura olandese del Seicento. La stessa nettezza delle luci, il contrasto fra l’ambiente in penombra e la pelle bianchissima della fanciulla, per altro, indicano un’ascendenza nordica di questa stagione della pittura di Bocchi, che tradisce anzi tenui rapporti con la pittura di area viennese e monacense, maturata in parallelo a prolungati soggiorni nella pianura pontina di quegli anni. Allo stesso tempo, però, Bocchi doveva esser stato colpito dalle opere di Gustav Klimt che aveva potuto vedere alla Biennale di Venezia del 1910, che avranno una eco immediata in molti artisti di quel momento. In questa fase, infatti, il pittore parmense, amico strettissimo del conte Giuseppe Ricci Oddi di Piacenza che gli acquista molte opere ancora presso l’omonimo museo piacentino, non è ancora approdato a quella maniera pittorica sintetica, fatta di luci nette e sofisticati giochi di riflessi della natura sul volto umano dai colori cangianti, che sarà invece tipico del suo lavoro negli anni Trenta e si accompagnerà a una maggiore sintesi e stilizzazione delle fisionomie e delle posture. In questa fase, anzi, Bocci punta a una certa naturalezza di pose, espressioni e modi in cui viene atteggiata la figura che risale a modelli più remoti, che ancora non hanno risentito della temperie modernista.
Luca Pietro Nicoletti
Bibliografia essenziale
Amedeo Bocchi. La luce della bellezza e della “vita vera”, a cura di L. Caramel, catalogo della mostra, Parma 2007, n. 48 p. 50.
Il Tesoro d’Italia, a cura di V. Sgarbi, P. Di Natale, catalogo della mostra (Milano, EXPO 2015), Cinisello Balsamo 2015, pp. 204-205.