Le villeggianti
Autore
Camillo Innocenti
(Roma 1871–1961)
Data
1911-1912
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
cm 100 x 160
Provenienza
acquisto lascito Müller, 1914
Iscrizioni
firmato in basso a destra: Camillo Innocenti
Inventario
703

Le villeggianti fu esposto per la prima volta alla Biennale di Venezia del 1912, insieme ad altri quadri di ambientazione abruzzese fra i quali Cogliendo i fiori (collezione privata). Innocenti tentava di ripetere il successo ottenuto alla Biennale del 1905, quando, su proposta del pittore irlandese John Lavery, ottenne la medaglia d’oro per il dipinto Sui monti d’Abruzzo (oggi disperso).
Alcune giovani donne eleganti e una bambina con il suo aquilone sono ritratte con le loro sedie a sdraio e i loro animali da compagnia in un momento di relax durante la loro vacanza estiva in una località imprecisata della Majella, nell’Appennino centrale abruzzese, massiccio che di lì a poco, nel 1915, sarebbe stato colpito dal terremoto.
Il dipinto è eseguito con quella tecnica divisionista che Innocenti aveva adottato dal 1903, affermandosi nel primo decennio del Novecento con Balla, Noci, Terzi e Lionne fra i maggiori esponenti del divisionismo romano; tecnica che però l’artista si riservò sempre la libertà di utilizzare saltuariamente. Abbandonati i soggetti sacri e drammatici dei suoi esordi in chiave morelliano-manciniana, Innocenti si era affermato fra i migliori interpreti del gusto della belle époque, di cui illustrò ambienti e riti sociali (quali ad esempio la villeggiatura). Fu soprattutto noto e apprezzato per i suoi dipinti di donne in interni, che lo qualificarono agli occhi dei contemporanei come "il più squisito e affascinante poeta dell'intimità femminile" (Colasanti 1915, p. 36).
Dopo la Biennale veneziana, Le villeggianti fu ripresentato nel 1913 alla mostra personale di Innocenti presso la Galerie Bernheim Jeune, a Parigi, sotto il titolo En villégiature (Abruzzes), insieme ad altri dipinti di ambientazione abruzzese fra i quali il disperso La Maiella (Abruzzes). “Mio caro amico - gli scriveva Gabriele d’Annunnzio l’8 aprile dell’anno precedente - dispero di poter venire a Parigi in tempo per poter visitare la Sua esposizione […] Le Sue visioni d’Abruzzo avrebbero consolato la mia nostalgia”. La lettera (ripr. in Innocenti 1959, p. 93) conferma l’assiduità delle frequentazioni con il Vate e la consonanza all’approccio edonistico e idilliaco, totalmente alieno alla pittura di sfondo sociale, che del tema folclorico propose l’artista romano.
Le villeggianti fu infine esposto, nel 1914 alla Seconda mostra della Secessione romana, una scissione nata in polemica con la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti alla quale Innocenti fu fra i primi ad aderire, formandone il comitato direttivo con Lionne, Melli, Noci, Prini e Terzi, tutte personalità che intendevano opporsi all’arte eccessivamente legata agli ambienti ufficiali guardando ai nuovi fermenti artistici che attraversavano l'Europa. Tale occasione espositiva fu coronata, il 15 di maggio di quell’anno, dall’acquisto dell’opera da parte dell’Accademia di San Luca, effettuato sui fondi del lascito Müller, una somma di 16.300 lire appositamente destinata all’acquisto di opere d’arte nelle esposizioni romane (Roma, Accademia Nazionale di San Luca, Archivio Storico, Serie del Novecento, armadio 5, busta 5, 1914, IX, fasc. 374, c. 640a; fascc. 382-382b).
Accademico di merito corrispondente dal 1911, anno in cui era stato tra i commissari della grande Esposizione Internazionale di Roma, nel febbraio 1914 Innocenti era stato chiamato con Joris, Roeder, Capranesi, Zocchi, Giovannoni e Muñoz a far parte di una Commissione per il riordino della Galleria dell’Accademia presieduta da Sartorio (Roma, Accademia Nazionale di San Luca, Archivio Storico, Miscellanea Tomassetti, armadio 5, busta 4, 1914, c. 313; Serie del Novecento, armadio 5, busta 5, 1914, IX, III Galleria, fasc. 185; IX, Assemblee generali, fasc. 378). Artista dalle grandi aperture, qui all’apice del suo successo, Innocenti passò di moda dopo la Prima Guerra mondiale, perdendo l’entusiasmo della critica e del mercato. La lunga permanenza al Cairo, dove diresse l’Accademia di Belle Arti e fu artista di corte, e la collaborazione con il cinema come scenografo e costumista (fra gli altri film, al colossal americano Ben Hur girato a Roma nel 1925), non gli impediranno di morire in povertà, ormai dimenticato.

 

Alessandra Imbellone

 

Bibliografia essenziale
X Esposizione Internazionale d’Artedella Città di Venezia 1912. Catalogo Illustrato, Venezia 1912, p. 49, n. 38.
Exposition Camillo Innocenti (31 mars – 13 avril 1913), Paris 1913, s.p.; n. 20.
Seconda Esposizione Internazionale d'Arte della Secessione Roma 1914. Catalogo illustrato, Roma 1914, p. 32, n. 7.
A. Colasanti, Esposizione internazionale di San Francisco 1915. Sezione italiana Belle Arti, Roma 1915.
C. Innocenti, Ricordi d’arte e di vita di Camillo Innocenti, Roma 1959.
Secessione romana 1913-1916, a cura di R. Bossaglia, M. Quesada, P. Spadini, catalogo della mostra (Roma), Roma 1987, pp. 161, 296, n. 92; 1990, pp. 273, n. 93.
Divisionismo italiano, a cura di G. Belli, catalogo della mostra (Trento), Milano, 1990.

Accademici correlati
condividi