Nel dipinto santa Cecilia, vergine e martire paleocristiana, suona l’organo, tradizionale attributo iconografico della patrona della Musica. L’analisi stilistica porta a ritenere che l’autore sia Matteo Rosselli, noto presso i contemporanei per la sua integrità morale, aspetto che ne fece uno dei più importanti divulgatori a Firenze dello stile della Controriforma. La tela si contraddistingue per una composizione semplice e monumentale, ravvivata dall’uso di colori brillanti che lasciano emergere le figure dal fondo nero. L’obiettivo è favorire la partecipazione emotiva dello spettatore, suscitando sentimenti di devozione e di fede, in linea con i dettami controriformati.