Massimo Carboni
La visione decentrata
L’impulso ornamentale
giovedì 18 maggio 2023 alle 17:30
Accademia Nazionale di San Luca, Roma

in dialogo con Claudio Strinati 

introduce Marco Tirelli

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L’Ornamento non è questione “ornamentale”. Nella ripetitività del pattern decorativo −che, non bisogna dimenticarlo, è costitutivamente aperta all’invenzione−, nell’iterazione dell’elemento ornamentale si dischiudono universi di senso, si inaugurano mondi pieni di significato sia dal punto di vista estetico-artistico sia dal punto di vista storico-simbolico. Ma secondo quali linee di sviluppo può inquadrarsi tale constatazione? L’idea è quella di riflettere attorno alla nozione di “visione decentrata”, spostata, delocalizzata. Il miglior modo di farlo è quello di focalizzare l’attenzione sul regime ornamentale dell’immagine. Nella pratica decorativa dell’Ornamento, nel tipo di protocollo visuale che esso presuppone, lo sguardo è distratto dalla rappresentazione centrale, “oggettuale”, iconico-raffigurativa che sviluppa la narrazione, ed attratto invece da ciò che (secondo tutta una consolidata tradizione estetica, percettiva, visuale) non lo dovrebbe attrarre: il gioco ornamentale, la dépense decorativa che nulla racconta se non sé stessa, come se alla visione mancasse l’oggetto cui riferirsi. Ed ecco perché essa si trova spiazzata, decentrata, obliqua.  
 

 

Massimo Carboni è docente di Estetica. Da tempo si occupa principalmente dei rapporti tra filosofia e arti moderno-contemporanee. Ha pubblicato L’Impossibile Critico. Paradosso della critica d’arte (1985); Cesare Brandi. Teoria e esperienza dell’arte (1992; 2004); Il Sublime è Ora. Saggio sulle estetiche contemporanee (1993; 2003); Non vedi niente lì? Sentieri tra arti e filosofie del presente (1999; 2005); L’ornamentale. Un percorso filosofico tra arte e decorazione (2000, 2022); L’occhio e la pagina. Tra immagine e parola (2002); Lo stato dell’arte. L’esperienza estetica nell’era della tecnica (2005); La mosca di Dreyer. L’opera della contingenza nelle arti (2007); Di più di tutto. Figure dell’eccesso (2009); Analfabeatles. Filosofia di una passione elementare (2012); Il genio è senza opera. Filosofie antiche e arti contemporanee (2017); Malevič. L’ultima icona. Arte, filosofia, teologia (2019). È di prossima uscita il suo Filosofia dell’Ombra. Ha curato la nuova edizione di alcune tra le opere di Gillo Dorfles, Cesare Brandi, Gilles Deleuze-Félix Guattari, Theodor Adorno.

 

LA VISIONE è un ciclo di incontri organizzati dall'Accademia Nazionale di San Luca con personalità di spicco del mondo culturale e scientifico internazionale, invitate a raccontare il proprio particolare punto di vista sulla contemporaneità. Con LA VISIONE, l’Accademia vuole sottolineare la sua natura di laboratorio culturale, attento alle dinamiche del sapere contemporaneo, ed evidenziare come l’arte non sia estranea alle discipline della conoscenza ma anzi, come da esse tragga il proprio nutrimento.
VISIONE è, naturalmente, la principale modalità di percezione ed espressione delle arti figurative.
VISIONE è anche quella che ciascun individuo ha del mondo, della storia, della politica e della società, della scienza, della religione, e così via.
VISIONE è ancora tutto ciò che abbia la capacità di allargare e rinnovare i confini della mente.
VISIONE infine è, letteralmente, ‘apparizione’ intesa come il manifestarsi inaspettato del nuovo. Un miracolo laico che spetta in primis agli artisti e agli scienziati ma poi di fatto a tutti gli esseri umani.

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili

 

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