La chiesa dei Santi Luca e Martina

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Il progetto di Pietro da Cortona
La chiesa isolata: 1932-1933
Il modello del progetto di isolamento
I recenti restauri
La chiesa oggi
Il progetto di Pietro da Cortona La chiesa isolata: 1932-1933 Il modello del progetto di isolamento I recenti restauri La chiesa oggi

La chiesa, una tra le più importanti testimonianze del barocco romano, viene realizzata a partire dal 1634 su progetto di Pietro Berrettini da Cortona (1596-1669), al tempo Principe dell'Accademia. 

Sorge al Foro Romano, nei pressi del Carcere Mamertino, ossia nel luogo in cui sin dall'antichità si trovava una chiesa dedicata a santa Martina, martire romana. Nel 1588 l’edificio sacro venne concesso in perpetuo da Sisto V all’Accademia perché la sua precedente sede, la chiesa di San Luca dei Pittori all’Esquilino, prossima a Santa Maria Maggiore, era stata demolita per poter attuare il grande piano sistino incentrato proprio sulla basilica mariana. 

Negli ambienti della chiesa di Santa Martina, consacrata poi anche a San Luca, e nelle stanze di un vecchio granaio adiacente si svolgevano le attività dell'Accademia. Diversi interventi di rifacimento si sarebbero susseguiti nel tempo, sino a giungere al complesso progetto di rinnovamento cortoniano avviato per volere di papa Urbano VIII, sotto il provvidenziale auspicio del ritrovamento delle reliquie della martire avvenuto il 24 ottobre 1634. 

 

Il progetto di Pietro da Cortona
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Sul finire degli anni Venti del XVII secolo Pietro da Cortona aveva già redatto un progetto di rinnovamento della chiesa secondo uno schema a pianta circolare che, tuttavia, la mancanza di mezzi non aveva permesso di attuare. 

Nel 1634 Pietro da Cortona, appena eletto Principe dell'Accademia, chiese ed ottenne di poter rinnovare a proprie spese la chiesa inferiore di Santa Martina per farne la sua cappella funeraria.  Le opere vennero subito avviate ma un evento straordinario, il ritrovamento delle reliquie della martire avvenuto il 24 ottobre 1634, avrebbe suscitato un grande scalpore e fatto mutare decisamente i piani.

Per volere di papa Urbano VIII Barberini l'architetto cambiò allora il progetto iniziale, che prevedeva solo la trasformazione della cripta in sepolcro, ampliandolo per dare all’edificio l’aspetto attuale, con chiesa superiore a croce greca e cupola al centro del transetto e chiesa inferiore riccamente decorata da marmi policromi. 

La costruzione della chiesa, iniziata nel 1635 e interrotta più volte, si concluse nel 1679, dieci anni dopo la morte del suo progettista. Gli interventi di decorazione si protrassero poi nei secoli XVIII e XIX. Negli anni Trenta del Novecento, per la realizzazione di via dell’Impero (oggi via dei Fori Imperiali), sono state infine demolite le costruzioni adiacenti i lati e la parte retrostante della chiesa, compreso il palazzetto di via Bonella dove era collocata la sede accademica, dal 1934 trasferita in Palazzo Carpegna.

La chiesa isolata: 1932-1933
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La questione della demolizione delle costruzioni che circondavano la chiesa, tra le quali anche la sede accademica, aveva assunto particolare rilievo nei primi anni del Novecento, accompagnando le campagne di scavo e i piani di risanamento urbanistico dell'intera zona. Si intrecciava però fortemente proprio con la presenza della sede accademica per la quale, al contempo, venivano elaborati diversi progetti di ampliamento. 

Per anni l'Accademia avrebbe dibattuto circa l'opportunità di rimanere accanto alla sua chiesa, oppure trasferire la sede altrove. In bilico tra demolizione o mantenimento, querelle che ampio spazio aveva trovato anche sulle pagine dei giornali del tempo, si arrivò persino ad avviare la costruzione di un nuovo palazzo i cui lavori furono però interrotti nel maggio 1932 in seguito all'intervento diretto di Mussolini. Il 28 ottobre di quello stesso anno veniva inaugurata via dell'Impero e poco dopo l'Accademia avrebbe definitivamente optato, non senza il rammarico di alcuni, per lo spostamento della sede a Palazzo Carpegna, con il conseguente avvio dei lavori di smantellamento delle costruzioni intorno alla chiesa e degli interventi di consolidamento e di completamento dell'edificio sacro, completati secondo il progetto di Gustavo Giovannoni il 28 ottobre 1933. 

La chiesa, dall'inizio del Novecento ad oggi
Il modello del progetto di isolamento
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L'Accademia Nazionale di San Luca conserva un modello in legno e gesso che raffigura in scala 1:50 la chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano.

Non se ne conosce l'autore, né è certa la data della sua esecuzione, avvenuta probabilmente tra il 1932 e il 1933 per illustrare il progetto di Gustavo Giovannoni per l'isolamento dell'edificio dalle costruzioni che da sempre ne circondavano i lati e l'abside.  

Il modello presenta dettagli e finiture molto accurate che evidentemente indicano che si tratta della traduzione tridimensionale di una soluzione avanzata del progetto di isolamento e consolidamento. Differisce tuttavia da quanto realizzato per le quote di ingresso, incrementate in fase di esecuzione da scavi più profondi attuati nell'intorno della chiesa, e per la composizione delle bucature sui corpi laterali aggiunti, risultante da una diversa distribuzione interna. 

 

I recenti restauri
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Nella storia più recente della chiesa dei Santi Luca e Martina, restauri intrapresi dalla metà degli anni Ottanta del secolo scorso e ultimati nel 2009 avevano riguardato, in diversi momenti, la cripta e il corpo superiore. 

Gli ultimi interventi sulle superfici interne della cupola e del tamburo, iniziati nel 2014 e ultimati nel 2015, hanno interessato gli stucchi cortoneschi e le coloriture, restituite ora alle calde cromie e tonalità originali, così come realizzate sul finire del XVII secolo dagli allievi e dai continuatori dell'opera di Pietro da Cortona.

 

La chiesa oggi
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Nella chiesa dei Santi Luca e Martina, ancora oggi aperta al culto, l'Accademia Nazionale di San Luca organizza anche delle iniziative – performance di artisti, conferenze, concerti – rese ancora più suggestive proprio per la particolarità del luogo in cui si svolgono.

Jim Dine, HOUSE OF WORDS, reading performance, 7 novembre 2017
Per saperne di più

Karl Noehles
La chiesa dei SS. Luca e Martina
nell'opera di Pietro da Cortona
Roma 1969

Isabella Salvagni
Da Universitas ad Academia.
La Fondazione dell'Accademia de i Pittori e Scultori di Roma nella chiesa dei santi Luca e Martina. 1588-1705
Roma 2021
 

Pio Baldi, Pier Luigi Porzio (a cura di)
La cupola dei SS. Luca e Martina di Pietro da Cortona.
Aperti per restauri
Roma 2015

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