Bruno Reichlin
Architetto e storico dell'architettura, Accademico Cultore dal 2021

Nasce a Lucerna (Svizzera) nel 1941. Nel luglio 1967 si laurea in architettura presso il Politecnico Federale di Zurigo (ETH-ZH). Negli anni 1968-1970 è borsista alla facoltà di architettura dell’Università di Firenze e poi assistente (straordinario) di Giovanni Klaus König. Collabora alla rivista «Casabella» traducendo e commentando articoli della rivista «Moderne Bauformen»; per Vallecchi traduce di Laszlo Moholy-Nagy Malerei  Photogaphie, Film (Einaudi, Torino, 1987) e di Paul Klee Das Pedagogisches Skizzenbuch.  Alla fine del 1970 rientra a Zurigo come assistente del docente René Furrrer che insegna teoria dell’architettura all’ETH-ZH. Con Fabio Reinhart propone alla rivista «Werk» un’ampia inchiesta sulla semiotica architettonica; suggerisce alla direzione della scuola d’architettura di invitare Aldo Rossi, che insegnerà progettazione nel biennio 1972-1974, e avvia la ricerca “Costruzione del territorio e dello spazio urbano nel Canton Ticino” (1972-79). Nel 1970-1981 collabora con l’Institut für Geschichte und Theorie der Architektur ETH-ZH; tra il 1982 e il 1984 insegna all’Ecole d’Architecture di Nancy; all’Ecole poi Institut d’Architecture dell’Università di Ginevra (1984-2006, presidente 1987-91); all’Accademia di Architettura di Mendrisio (2002-2012). Tiene corsi alla Hochschule für angewandte Kunst di Vienna (1993-94) al Politecnico di Torino (1998-99), all’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, dipartimento ENAC (2011-2012) e contribuisce alle scuole dottorali d’architettura dell’IUAV di Venezia, del Politecnico di Milano e di RomaTre. A Ginevra ha introdotto la formazione post-laurea «Sauvegarde du patrimoine bâti moderne et contemporain» (1996). Dal 2002 collabora con l’Archivio del Moderno (membro del comitato scientifico 2004-11): all’esposizione “Carl Weidemeyer 1882-1976. Artista e architetto tra Worpswede e Ascona” (Ascona 2001)all’esposizione “L’Istituto Marchiondi Spagliardi di Vittoriano Viganò” (Mendrisio 2009); all’esposizione sul Bagno pubblico di Bellinzona di Galfetti Ruchat Trumpy (Mendrisio 2010, itinerante). Commissario dell’esposizione “Razionalismo e tragressività tra barocco e informale di Luigi Moretti” con Maristella Casciato (Roma, MAXXI, 2010) e con Letizia Tedeschi “Luigi Moretti: Storia, Arte e Scienza” (Roma, Accademia Nazionale di San Luca, 2010).