Bruno Toscano
Storico dell'arte, Accademico Cultore dal 2003

Nato a Spoleto nel 1930, dai  primi anni Cinquanta ha svolto attività di pittore, partecipando a mostre in varie città italiane; uno dei promotori del “Premio Spoleto” (1953-1963), ha fatto parte del “Gruppo di Spoleto”  nell’ambito dell’informale. Iscritto alla Facoltà di Lettere de La Sapienza, nel 1952 pubblica il primo studio sulla pittura umbra del Trecento. Dal 1978 professore ordinario di Storia della critica d’arte presso la Facoltà di Magistero della “Sapienza”, dal 1992 al 2002 ha insegnato Storia dell’arte moderna nella Università Roma Tre, dove ha diretto il Dipartimento di “Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione”. Ha tenuto corsi e lezioni presso Università italiane  e straniere. Dal 1974 ha organizzato con l’ICR corsi decentrati di formazione professionale per la manutenzione e il restauro dei beni culturali. Negli anni Ottanta ha fatto parte per due legislature del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali, ha presieduto la Commissione di Alta Vigilanza dei Progetti F.I.O. e svolto attività di amministratore pubblico in Umbria. Consigliere nazionale di “Italia Nostra” dal 1980 al 1990. Socio di numerose Accademie. Membro del Consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Presidente della commissione scientifica della Fondazione Longhi, Firenze. Presidente della Fondazione  Camillo Caetani, Roma dal 2008 al 2018 Redattore di “Paragone”, “Roma moderna e contemporanea”, “Spoletium”, “Rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte”. Nella sua produzione scientifica, apparsi in volumi e in periodici italiani e stranieri, una parte significativa è dedicata alla definizione di criteri per la conoscenza sistematica del patrimonio storico-artistico italiano al fine di aprire nuove prospettive alla conservazione e alla tutela. Ha dedicato varie ricerche al rapporto fra museo e territorio e, in diretta correlazione con queste, altri suoi studi hanno affrontato aspetti metodologici della storia dell’arte, con particolare attenzione alla geografia artistica e ai problemi suscitati dal rapporto tra conservato e perduto. Costante nella sua ricerca è l’esigenza di trattare problematicamente il rapporto fra l’impegno formale degli artisti, che si svolge autonomamente fra lasciti e invenzioni, e i contesti di varia costituzione culturale nei quali operano. Professore Emerito dell’Università Roma Tre. Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica  per i benemeriti della cultura, 2003.

 

Bibliografia recente

Una lunga strada comune con un bivio, in Leoncillo. Natura ed espressione, a cura di A. Leonardi, S. Petrillo, Milano 2021, pp. 112-119
Un conservatore rivoluzionario. Gli anni 60 e i primi 70, in Andrea Emiliani presente e futuro, a cura di P. L. Cervellati, Bologna 2021, pp. 31-41
Longhi, l’arte, la parola, in “Paragone” 153-154, 2020, pp. 74—97
Dopo Corrado Ricci: eredità e discontinuità in un secolo di storia dell’arte, in Archeologia e storia dell’arte, a cura di E. Parlato, M. Pomponi, C. Valeri, Roma 2019, pp. 1-19
Preliminari per la ricerca delle fonti letterarie della “Camera pinta” della Rocca di Spoleto, in “Spoletium”, 12, 2019, pp. 87-102
Dieci immagini del Cinquecento, in La maiolica italiana del Rinascimento, a cura di G. Busti, M. Cesaretti, F. Cocchi, Turnhout 2019, pp. 11-25
Un’impresa romana di primo Seicento: gli affreschi di Villa Fabri a Trevi, Perugia 2018
Longhi e la pittura umbra del Trecento, in Il mestiere del conoscitore. Roberto Longhi, a cura di A. M. Ambrosini Massari et alii, Bologna 2017, pp, 79-101 
Un siècle entre“facilità” et “difficultà” (traduzione di A. Guglielmetti), in L’oeil et la Passion. Dessins italiens dans les collections françaises, Catalogo della mostra, a cura di P. Ramade, C. Mombeig Goguel, N. Schwed, Caen, Musée des beaux-arts, Paris, Somogy, 2011, pp. 26-42.