introduce
Gianni Dessì
intervengono
Alfredo Pirri
Antonello Tolve
Florin Ştefan
La monografia ripercorre l’itinerario culturale di un artista che non solo si è mosso sin dal 1984 tra le trame della pittura ma ha anche avviato vivaci esperimenti creativi attorno a quella che è stata definita Scuola di Pittura di Cluj-Napoca, prima con la nascita della Fabrica de Pensule, di cui è stato creatore e animatore, ma anche della Fundația Culturala Intact, dello Spațiu Intact e del più recente Centrul de Interes.
Il lavoro di Florin Ştefan che emerge dalla lettura di questo libro, uscito per i tipi di Silvana Editoriale e curato da Antonello Tolve, è un continuo fare i conti con momenti della memoria, risistemati mediante esercizi di riflessione che trasformano la tela in un’arena dove luoghi o figure del passato ritornano affievoliti, rigenerati in un rapporto di vicinanza e di lontananza. Quasi come spaccati di analitica cronofagia utile a nutrire l’atto del presente (quello del dipingere) con la potenza del passato (le storie), le sue opere presentano sempre dei tocchi enigmatici la cui velocità rimaneggia il reale rendendolo evanescente, vago, soft, nebuloso, spettrale, opaco, spesso poco decifrabile, a tratti squisitamente onirico e cromaticamente intenso. L’artista camuffa con insistenza l’immagine (in molti casi uno scatto fotografico che risale le scale del tempo) per trasformarla in desiderio di desiderare diversamente le cose andate, per rendere più sopportabile il ricordo o anche per ricalcolare le misure della felicità sotto la tensione d’una tavolozza che predilige pigmenti antelucani, calde ocre e bruni trasparenti, morbidi gialli di Napoli e rossi abbaglianti. Accanto a un testo introduttivo del curatore e a un’intervista di Marta Ferrara, questa monografia presenta per la prima volta un’esaustiva selezione di opere datate 1984-2025 e una ricca antologia critica che permette al lettore di orientarsi nell’ampio itinerario creativo di un grande maestro del colore.
Florin Stefan (Batiz-Călan, 1968) vive e lavora a Cluj-Napoca dove insegna nel Dipartimento di Pittura (Facoltà di Arti Plastiche) dell’Universității de Artă și Design (UAD) della quale attualmente è Magnifico Rettore. Presente in molte collezioni pubbliche e private, tra le sue personali si ricordano Suspensions, Baia Turcească - Centrul Internațional de Artă Contemporană (Iași, 2025), Eretica e Retorica, Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Roma, 2025), Dublu Parcus, Sibiu Contemporary Art Festival (Sibiu, 2024), Icons for the End of the World, Spațiu Intact / Centrul de Interes (Cluj-Napoca, 2021), Morpheus, Barcsay Museum (Szentendre, 2019), This is not a love song, Galerie Anne-Sarah Bénichou (Paris, 2018), La boite rouge, Espace Iconoscope (Montpellier, 2017), FaceTime, Galerie Anne-Sarah Bénichou (Paris, 2016), Elegia, Galerie Le Plafond (Amsterdam, 2014), Dead Man, Musée des Beaux-Arts (Cluj-Napoca, 2012), Identity Reconstruction (con Cristian Opris), Festival Balkan – Tranzit (Normandie, 2008), Roda de Domingo (Sunday Dance). Photographie, Galerie de l’Institut Culturel Roumain (Lisbonne, 2007), Landscapes, Musée des Beaux-Arts (Cluj Napoca, 2006), Sunday Dance. Photographie, Vonderau Museum (Fulda, 2005), Landscapes, Romanian Culture Week (Kunststation Kleinsassen, 2005), Untitled, Galleria BF 15 (Lyon, 2004), Exposition de photographies, Galerie La Bombe (Transylvania Express, Biennale Internationale 2003), Garden of Eden, mostra itinerante, Galerie de l’Office Nationale des Expositions Artexpo (Bucarest, 1999).
Tra le collettive dell’ultimo decennio a cui ha partecipato: Prospettiva Cluj, Pastificio Cerere (Roma, 2023), SiamoMonadi SiamoNomadi, Tomav (Torre di Moresco, 2023), Le jour n’est pas si loin, Manifesta (Lyon, 2021), Icons for the end of the world, con Robert Bosisio, Spatiu Intact (Cluj-Napoca 2021), Les Partis pris d’Anne-Sarah Bénichou, Festival International du Livre et du Film d’art (Perpignan, 2021), Fake It, Spatiu Intact Paintbrush Factory (Cluj-Napoca, 2021), 2021 = 5, exposition anniversaire des 5 ans de la galerie, Galerie Anne-Sarah Bénichou (Paris, 2021), Térfélcsere, ICA-D (Dunaújváros, 2019), Exposition collective, Galerie D (Villa Park, 2017-2018), Life A User’s Manual, Art Encounters, Biennale d’Art Contemporain (Timisoara, 2017), Wasted Time, Art Capital – Visual Arts Festival and Biennale, Musée Ferenczy – ArtMill (Szentendre, 2016) e From mere abstract to almost figurative, Zorzini Gallery (Bucarest, 2015). Tra i premi vinti si ricordano il Grand Prix de Peinture (Académie des Beaux-Arts e Conseil Régional di Namur, 1992), il Premiul Anual L’Union des Artistes per la mostra Ecce Homo (Bucarest, 1992) e il Premiul Anual L’Union des Artistes per la mostra Garden of Eden (Bucarest, 1998).
Accanto all’ampia attività creativa (documentata anche da articoli apparsi su varie quali come ArtPress, ArtForum, Artension, Beaux-Arts, Artribune, Espoarte, Revista Arta, Vogue e Haaretz), si accosta anche quella di organizzatore, produttore e curatore di grandi eventi con la Fundația Culturală Intact, con la Fabrica de Pensule e con lo SPAȚIU INTACT (progetto pilota della Fundația Intact) dove ha invitato anche figure internazionali come Ami Barak, Frank Demaegd, Klaus Obermeyer, Luc Tuymans, Michael Borremans, Matthias Weischer, Adel Abdessemed, Eric Baudelaire, Antonello Tolve, Hito Steyerl, ORLAN, Alfredo Pirri e molti altri. Nel 2017 ha cofondato il Centrul de Interes di cui è stato presidente fino al 2024. Sempre nel 2017 (e poi anche nell’edizione successiva del 2019) ha curato la Biennale de Jeune Création Européenne di Montrouge e Parigi. Nel 2021 è stato decorato con il titolo di Chevalier de L’Ordre des Arts et des Lettres dalla Repubblica Francese.
Florin Ştefan. Works 1984-2025, a cura di Antonello Tolve, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2025
In copertina: Florin Ştefan, Suspensions, 2025, olio su tela, 100x200cm, courtesy l’artista. Foto Andrea Chemelli.