PROSSIMAMENTE
Geometrie del terrore
Lo spazio architettonico nella letteratura weird
a cura di Agostino De Rosa, Giulia Lazzaretto e Giulia Piccinin
venerdì 24 ottobre 2025 alle 17:30
Accademia Nazionale di San Luca, Roma

Introduce 
Marco Tirelli

Interviene
Fabio Quici in dialogo con i curatori del volume

 

Il volume vuole offrire un panorama critico sullo spazio retorico nella letteratura fantastica e, nel caso specifico, in quella che ha come soggetto principale del plot narrativo il tema delle case infestate nelle ghost stories classiche e contemporanee. I saggi contenuti nel volume affrontano il complesso rapporto tra spazio letterario e spazio fisico, fra configurazione reale e fiction, analizzando i connotati ambientali e atmosferici delle haunted houses, attraverso alcuni casi studio (tratti dai romanzi e i racconti di Howard Phillips Lovecraft, Shirley Jackson, Robert Aickman solo per citarne alcuni), analizzando la ricorsività di topoi come quello del Genius loci, legato alla vocazione ancestrale del paesaggio e delle architetture “visitate”. Gli autori, da differenti prospettive esegetiche, offrono un quadro teorico ed epistemologico di riferimento sul tema, mostrando come lo spazio retorico di questo genere letterario si sia innervato storicamente - e ancora si innervi nella letteratura contemporanea - di metafore spaziali e prossemiche in cui scrittori e studiosi hanno utilizzato il modello della casa, luogo degli affetti e dell’intimità familiare, come focus in cui possano esporsi in evidenza processi antropologici già in atto nelle società, ma con modalità ancora carsiche: la letteratura esibisce qui il suo potere di slatentizzare paure ancestrali e di farci riflettere sul nostro incerto futuro, anche da prospettive ultramondane. 

Completano il volume le tavole grafiche, con relative schede testuali, di dieci casi studio svolti da un nutrito gruppo di studenti dell’Università Iuav di Venezia, che hanno attinto alle proprie emozioni più primordiali, spingendosi ad affrontare la domanda senza tempo: “cosa avviene dopo la morte?”, e soprattutto, in quali spazi architettonici e/o urbani? Le risposte sono contenute in ricostruzioni grafiche e retoriche talvolta spaventose, talaltra divertenti, qualche volta filosofiche, oppure commoventi. Con onestà e passione gli studenti hanno sempre esplorato lo spazio liminale tra il fantastico e il quotidiano con profondità e intensità, scoprendo nuovi modi di guardare chi siamo e cosa conti per noi, esplorando quanto sia misterioso, triste, strano e comico essere vivi o, ancora peggio, quando non lo siamo più. 

 

Agostino De Rosa (Bari, Italia 1963) è architetto e professore ordinario presso l’Università Iuav di Venezia, dove insegna Teoria e metodi della rappresentazione architettonica (corso di laurea triennale) e Disegno (corso di laurea magistrale). Ha scritto libri e saggi sui temi della rappresentazione, della storia delle immagini e della land art. Tra i suoi libri, ricordiamo: Geometrie dell’ombra. Storia e simbolismo della teoria delle ombre, Utet/Città Studi, Milano 1996; L’infinito svelato allo sguardo. Forme della rappresen­tazione estremo-orientale, Utet/Città Studi, Milano 1998; James Turrel. Geometrie di luce. Il Roden Crater Project (Electa, Milano 2007); Cecità del vedere. Sull’origine delle immagini (Aracne, Roma 2021); Attraverso uno specchio oscuro. Anamorfosi, astrolabica e catottrica nelle opere di J.F. Niceron e E. Maignan (Anteferma, Conegliano, in corso di stampa). È coordinatore scientifico del gruppo di ricerca Imago rerum, con il quale ha curato volumi e mostre internazionali.

Giulia Lazzaretto (Padova, Italia 1991) è laureata in Architettura presso l’Università Iuav di Venezia con una tesi sulla ricostruzione grafica dell’antico rotolo cinese Prosperous Suzhou. È dottore di ricerca in Architettura, Città e Design (curriculum Rappresentazione), conseguito con una tesi sull’opera pittorica dell’architetto Zaha Hadid. Assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Rappresentazione VIDE – Infrastruttura di ricerca IR.IDE (Università Iuav di Venezia), collaboratrice alla didattica e docente a con­tratto nell’ambito del disegno, rappresentazione, modellazione digitale e rilievo, presso i corsi di laurea triennale e magistrale in Architettura dell’Università Iuav di Venezia, e per il corso di laurea triennale in Design (Iuav, sede di Vicenza). Ha svol­to attività di tutorato presso la Scuola di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Milano. Membro dell’unità di ricerca Imago rerum (Iuav) e del comitato editoriale della collana Storia dei metodi e delle forme di rappresentazione (Aracne, Roma). 

Giulia Piccinin (Pordenone, Italia 1990) è laureata in Architettura presso l’Università Iuav di Ve­nezia ed è dottore di ricerca in Architettura, Città e Design. È collaboratrice alla didattica e docente a contratto presso l’Università Iuav e l’Università degli Studi di Trieste per le materie relative al campo della rappresentazione dell’architettura. È membro dell’unità di ricerca Imago rerum (Iuav) e del comitato editoriale della col­lana Storia dei metodi e delle forme di rappresentazione (Aracne, Roma). Ha svolto attività di tutorato presso la Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Attualmente è assegnista di ricerca pres­so l’Università degli Studi di Padova. Tra i suoi testi, ricordiamo: La vertigine dello sguardo: la scala elicoidale di Palazzo Mannajuolo (con A. De Rosa e G. D’Acunto, in “Anfione e Zeto”, il Poligrafo, 2019); Geometria e costruzione. Stereotomia e configu­razione in architettura (con J. Calvo-López e A. Bortot, Aracne, 2020).

 

Geometrie del Terrore. Lo spazio architettonico nella letteratura weird, a cura di A. De Rosa, G. Lazzaretto, G. Piccinin, Anteferma, Conegliano 2025
In copertina: Dino Valls, DEDALO, 1993, olio su tavola

 

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