GERMANO CELANT
Cronistoria di un critico militante
a cura dello Studio Celant

volume dedicato alle giornate di studio ideate da Marco Tirelli e curate da Antonella Soldaini
martedì 28 ottobre 2025 alle 18:00
Accademia Nazionale di San Luca, Roma

 

introduce 
Marco Tirelli 
presidente Accademia Nazionale di San Luca nel biennio 2023-2024 e ideatore del progetto

intervengono
Argento Celant 
Studio Celant

Lara Conte 
professoressa associata di Storia dell'arte contemporanea, Università Roma Tre

Francesco Guzzetti 
ricercatore di Storia dell’arte arte contemporanea, Università degli Studi di Firenze

Antonella Soldaini 
storica dell'arte e consulente curatoriale e responsabile della ricerca di Studio Celant, curatrice del progetto

Andrea Viliani 
direttore Museo delle Civiltà di Roma

 

Il volume Germano Celant. Cronistoria di un critico militante (Skira, 2025) è l'esito del progetto ideato da Marco Tirelli e curato dallo Studio Celant, nella persona di Antonella Soldaini, che tra il 2022 e il 2023 ha reso omaggio a Germano Celant (Genova, 1940–Milano, 2020) con 8 giornate di studio ospitate da altrettante istituzioni artistiche italiane: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee - Museo Madre, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Triennale Milano, e conclusosi con una lectio magistralis di Salvatore Settis all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, inclusa nella pubblicazione.

La pubblicazione, a cura dello Studio Celant, è più di una semplice raccolta di saggi: è uno strumento critico di approfondimento e uno spazio di confronto che riunisce i contributi di artisti, critici e storici dell’arte, architetti, collezionisti, curatori e direttori di istituzioni che hanno collaborato con Celant nel corso di oltre cinquant’anni. 

Gli interventi sono presentati seguendo l’ordine cronologico delle giornate di studio e analizzano l’operato di Celant da diverse prospettive: dalla sua attività in rapporto alla genesi e agli sviluppi dell’Arte Povera alla metodologia espositiva; dal dialogo con il linguaggio architettonico alla scrittura editoriale e all’archivio come metodologia; dal metodo espositivo adottato alla Fondazione Prada di Milano fino alle incursioni nel territorio campano e al rapporto con le istituzioni veneziane.

Il volume contiene:

  • i contributi di Marco Tirelli (Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca nel biennio 2023-2024) e di Argento Celant e Antonella Soldaini (Studio Celant).
  • i testi di Bruce Altshuler, Dario Apollonio, Nina Artioli, Marco Bagnoli, Luca Massimo Barbero, Marcella Beccaria, Fabio Belloni, Alfredo Bianchini, Andrea Branzi, Monica Bruzzone, Clelia Caldesi Valeri, Paolo Canevari, Francesca Cattoi, Pierluigi Cerri, Carolyn Christov-Bakargiev, Laura Conconi, Lara Conte, Maria Corti, Marco De Michelis, Giorgio Di Domenico, Elvira Dyangani Ose, Daniela Ferretti, Francesco Guzzetti, Fulvio Irace, Daniela Lancioni, Veronica Locatelli, Mario Mainetti, Vittoria Martini, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Gianni Pettena, Renzo Piano, Stefano Pezzato, Francesca Pola, Italo Rota, Lia Rumma, Remo Salvadori, Denis Santachiara, Annabelle Selldorf, Salvatore Settis, Antonella Soldaini, Chiara Spangaro, Grazia Toderi, Andrea Viliani, Denis Viva, Gilberto Zorio, Stefania Zuliani.
  • le conversazioni di Marina Abramović con Marcella Ferrari; Vicente Todolí con Antonella Soldaini e con un breve intervento di Daniela Ferretti; Laurie Anderson, Thomas Demand e Mariko Mori con Mario Mainetti.

Germano Celant è stato un instancabile studioso, critico attivo sulla scena internazionale, curatore di mostre epocali, prolifico ideatore e autore di centinaia di pubbli­cazioni tra cataloghi, monografie e saggi, oltre che responsabile di prestigiose istituzioni internazionali in Italia e negli Stati Uniti. 

Ha saputo ridefinire e ampliare i confini tra le diverse discipline creative con uno sguardo sempre attento e innovativo e la sua attività si è distinta per la capacità curatoriale di tradurre in forma concreta le visioni degli artisti, spesso anticipandone o superandone le aspettative. 

Il suo approccio si è contraddistinto per una spiccata proattività nell’ideare e realizzare progetti espositivi di rilevanza culturale, eludendo le rigidità burocratiche e le lentezze frequentemente associate alla produzione artistica istituzionale.

 

Germano Celant. Cronistoria di un critico militante, a cura di Studio Celant, Skira, Milano 2025

condividi