introduce
Serenita Papaldo
intervengono
Paolo Bolpagni
Guglielmo Gigliotti
Claudia Palma
Con questo quarto e ultimo volume (uscito postumo con gli scritti scelti già dall’autore nella forma che qui si presenta) si conclude l’antologia dei testi critici di Giorgio Di Genova, quelle “erratiche esplorazioni dell’arte” che hanno attraversato il Novecento dal secondo dopoguerra in poi e i primi due decenni del XXI secolo. La strada è quella maestra di una evoluzione dialettica di idee e linguaggi. Il fil rouge della selva di testi prodotta nel corso di un’intera vita dedicata alla cultura visiva è una lettura degli accadimenti in chiave gramsciana, senza dimenticare la lezione della psicoanalisi e il sottotesto inconscio che guida le sperimentazioni creative. Il libro si apre sui “Viaggi d’arte”, tra gli Stati Uniti e Berlino, mentre in chiusura atterra a Parigi, con divertiti reportages di mostre corredati da libertà di critica, nel rispetto delle fonti e lontano dai diktat delle mode. Centrali sono i capitoli dedicati alla Realtà delfantastico, linea interpretativa fondamentale negli studi dell’autore, che riemerge anche nelle presentazioni del lavoro degli artisti (Osvaldo Licini). Seguono poi sferzanti testimonianze di alcune edizioni di Biennali e Quadriennali che si svolsero tra il finire degli anni ’80 e i primi dei ’90, e puntute analisi del fascismo in arte, a partire da Mario Sironi “in camicia nera”. Anche la scultura è protagonista: l’occasione è una mostra, Di Genova lamenta l’oblio destinato a una folta schiera di artiste fra cui Regina, Antonietta Raphaël, Nedda Guidi, che invece hanno arricchito il panorama della scultura italiana della seconda metà del ’900. Gli artisti a confronto con la Divina Commedia – dopo il Purgatorio del precedente volume – entrano questa volta nel Paradiso. Diversi gli omaggi: da Leo Castelli a Pietro M. Bardi fino a Fortunato Bellonzi per arrivare agli “Addii”, con le dipartite di Mattia Moreni e Victor Brauner. L’importanza degli archivi e della trasmissione della memoria, considerati pilastri della storia, sono al centro di alcune riflessioni, dove si ribadisce che il ricorso a Wikipedia non può essere sufficiente né un porto sicuro.
Giorgio Di Genova (Roma, 23 ottobre 1933 – 25 luglio 2023) è stato uno storico e critico d’arte. Oltre che di numerose monografie, è autore della monumentale Storia dell’arte italiana del ’900 per generazioni (10 tomi, Ed. Bora, 1990-2010). Ha curato numerose mostre e simposi su temi quali l’arte fantastica, sacra, erotica e monocromatica. Nel 1975 ha fondato il trimestrale d’arte contemporanea Terzo Occhio, che ha diretto fino al 2006. È stato commissario del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 1984 e membro della commissione per la XII Quadriennale di Roma nel 1993. Ha fondato il collettivo Il Girasole (anni ’70), il movimento Narciso Arte (anni ’80) e il Gruppo Aniconismo dialettico (GAD, anni ‘90), di cui ha curato tutte le mostre. Ha ideato le Biennali Nazionali d’Arte Contemporanea di Rieti e nel 1999 ha partecipato alla fondazione del museo MAGI ’900, di cui è stato direttore fino al 2006. Tra le sue opere più recenti figurano Percorsi d’arte in Italia (2014-2018) e Interventi ed erratiche esplorazioni sull’arte (4 tomi, Gangemi editore, 2018-2025).
G. Di Genova, Interventi ed erratiche esplorazioni sull’arte. La dialettica del mestiere di un critico (Tomo IV), Gangemi editore, Roma 2025
In copertina: Jiri Kolář, Maja, 1976, chiasmage su oggetto