Ricordo di Franco Mulas
(1938-2023)
mercoledì 17 maggio 2023 alle 17:00
Accademia Nazionale di San Luca, Roma

 

introducono
Erica Battaglia
Claudio Strinati   

intervengono 
Giuseppe Appella, Lorenzo Canova, Ennio Calabria, Roberto Gramiccia, Claudio Capotondi, Enzo D’Arcangelo, Barbara Mancini, Giuseppe Modica, Gianfranco Proietti, Paolo Andruccioli 

 

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L’Accademia Nazionale di San Luca dedica un pomeriggio in ricordo del maestro Franco Mulas, recentemente scomparso a Roma all'età di 84 anni, uno dei protagonisti della pittura di figurazione italiana tra Ventesimo e Ventunesimo secolo. 
La giornata prevede la proiezione di un documentario del 2008, che abbraccia gran parte della carriera artistica di Franco Mulas e, a seguire, una serie di interventi di artisti, curatori, galleristi e giornalisti, con proiezione di quadri e fotografie che documenteranno le diverse fasi della lunga carriera artistica del maestro. 

 

Franco Mulas, nato a Roma nel 1938, si è formato artisticamente presso l’Accademia di Francia a Roma ed è stato attivo sin dagli anni Sessanta con importanti mostre personali e collettive tenute in importanti gallerie e musei italiani e internazionali, tra cui si segnalano la Biennale di Venezia, la Biennale e Triennale di Milano, il MASP di San Paolo del Brasile, il Palazzo Braschi di Roma, la Quadriennale di Roma, la GNAM di Roma, il Museo Carlo Bilotti di Roma e il Palazzo dei Capitani del Popolo di Ascoli. 
Il percorso artistico di Mulas ottiene numerosi riconoscimenti ufficiali tra cui il Premio Suzzara, importante premio dedicato alla pittura figurativa (1995) e il Premio Presidente della Repubblica per la Pittura (1989) su designazione dell’Accademia Nazionale di San Luca, di cui è stato membro dal 1999.
Tra gli anni '60 e '70, Mulas ha realizzato opere di potente impegno politico e sociale, con i cicli sui weekend italiani a quelli dedicati al Maggio Francese del 1968, fino a una progressiva riscoperta del paesaggio, tra romanticismo e astrazione, passando per una visione neo simbolista e visionaria della pittura, dove la natura diveniva sognata, simbolica.
In più di cinquant’anni di lavoro, Mulas ha sempre messo in luce le ferite del suo tempo, rarefacendo sempre di più la presenza dell’immagine, perdendo via via le caratteristiche del progetto, della figurazione a volte anche estrema, per approdare ad una libertà di esecuzione e di pensiero, dipingendo velocemente la frammentazione del mondo e della società.
Fin dagli inizi della sua carriera artistica, Mulas ha sempre posseduto un linguaggio inconfondibile: il fascino della metamorfosi e della qualità enigmatica del colore. Ed è proprio il colore, caratteristica fondamentale delle opere di Mulas, che diviene sempre più elemento emblematico dell'incalzante artificialità del mondo, fino a rappresentare il dramma del paesaggio, sentendo in esso racchiudersi, in senso metaforico, l'estrema pericolosità e difficoltà del momento attuale nel mondo. 
Negli ultimi anni Mulas ha riscoperto il rapporto con il meridione e con la sua storia sociale e culturale, con mostre personali all’Aratro, il Museo Laboratorio di arte contemporanea dell’Università del Molise e al Museo Internazionale della Grafica a Castronuovo Sant’Andrea, esposizione dedicata alla figura di Sant’Andrea Avellino; mentre si apprestava a presentare le sue nuove opere dedicate a grandi scrittori di impegno sociale e politico come Carlo Levi e Rocco Scotellaro. 

 

In copertina
Franco Mulas, Notturno sul Treja, 2007   vedi l'opera

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili

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