donazioni scoperte restauri
L’Accademia “al Vivo” si racconta e lo fa affidandosi a tre momenti straordinari.
Un lavoro sistematico di riordino, ricerche e restauri ha investito tutte le varie anime che compongono questa Istituzione.
Donazioni sono giunte ad arricchire il patrimonio accademico, ultima e molto significativa quella di Guido Strazza. Presidente nel biennio 2011-2012, egli ha destinato 554 opere, tra quadri, disegni e incisioni, coadiuvato nella scelta da Giuseppe Appella, Accademico Cultore, decidendo anche di renderne alienabile una parte, dallo stesso Strazza indicata, per costituire un fondo destinato a borse di studio a favore di giovani artisti.
Scoperta davvero inaspettata è avvenuta durante i lavori di riordino del Fondo Oreste Raggi nell’Archivio Storico. Una lettera autografa di Giacomo Leopardi è stata portata alla luce dalla borsista Giovanna Greco, vincitrice di un bando di ricerca dell’Accademia. Il documento era noto da trascrizioni ottocentesche e nello stesso periodo pubblicato. La lettera, indirizzata al cugino romano marchese Giuseppe Melchiorri, in poche righe traccia un vivido ritratto dello stato fisico e psicologico del poeta.
Un quadro poi si è rivelato essere opera originale di El Greco nella sua fase italiana. La felice intuizione dello storico dell’arte Fabrizio Biferali, beneficiario di un assegno di ricerca cofinanziato con la Scuola Normale Superiore di Pisa, è stata confermata da importanti studiosi specialisti dell’artista, confortati anche da analisi scientifiche su prelievi di colore e materia nonché da confronti con restauratori da anni impegnati su altre opere dello stesso artista. Il restauro dell’opera, interamente finanziato dalla nostra Istituzione, è stato eseguito da Fabio Porzio con la supervisione di Aurelio Urciuoli della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Lionello Puppi, purtroppo recentemente scomparso, è stato tra i primi a confermarne l’autografia e un suo ultimo scritto in catalogo, disponibile online accompagna la mostra che a lui sentitamente dedichiamo.
Tre momenti eccezionali, questi, che gratificano l’attività giornaliera di quanti lavorano con dedizione e competenza in questa Istituzione rendendola cosa viva insieme a quanti frequentano le sue ricche dotazioni di pittura, scultura, disegni e stampe, archivi e beni librari.
Questa è l’Accademia che intendiamo costruire, ricca nelle sue articolazioni, attenta alla valorizzazione degli apporti, siano essi interni che esterni, votata alla cura e all’incremento di un patrimonio storico e contemporaneo che, al vivo, non smette di darci forma.