Luigi Ontani
Pittore, Accademico Nazionale dal 2024

Nasce a Montovolo, frazione di Vergato, il 24 novembre del 1943. Presta servizio militare a Torino tra il ’63 e il ’64 e inizia a frequentare musei e gallerie d’arte contemporanea d’avanguardia, stabilendo i primi contatti con galleristi e artisti emergenti. All’inizio l’espressione artistica di Ontani è eterogenea e in ambito figurativo la sua arte è una fusione tra suggestioni simboliche ed espressionismo. Nel 1965, rientrato a Vergato, continua a dipingere da autodidatta sperimentando diverse tecniche e frequenta il Corso libero del nudo all’Accademia di Belle Arti di Bologna.  Con l’opera “Ange Infidele” del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall’inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l’artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. Contemporaneamente alle opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi “tableaux vivants”, termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro. In queste opere l’artista si presenta mascherato, senza mai tuttavia perdere la propria identità. Nel 1970 si trasferisce a Roma dove, stimolato dalla vivacità dell’ambiente romano e dalle istanze concettuali e comportamentiste, Ontani continua ad ampliare i suoi orizzonti verso nuove possibilità espressive. I “d’aprés” non sono solo riferiti a celeberrimi pittori, quali Guercino, Caravaggio e Reni, ma propongono il mondo della letteratura all’interno del quale l’artista stesso si fa autore e insieme interprete principale. Dal 1974 iniziano ad arrivare i primi importanti riconoscimenti internazionali e nel 1977 espone per la prima volta a New York nell’importante galleria Sonnabend. Nel 1984 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione Wunderkammer, per poi tornarvi nel 1995 invitato da Gabriella Belli, in occasione del centenario, con una sala personale al Padiglione Italia, dove sono proposte per la prima volta le quattro “Ermestetiche”. Tra il 1969 e il 1989 l’artista realizza circa 30 tableaux vivants, anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie. Con lo stesso atteggiamento realizza opere di cartapesta, vetro, legno, bronzo, marmo e stoffa. Molto cospicua è poi la sua opera in ceramica, frutto del sodalizio soprattutto con la Bottega Gatti di Faenza. Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Knustverein al Reina Sofia. Ha partecipato ad un numero impressionante di biennali, da Venezia a Sidney a Lione. Numerosissimi i libri d’artista e le monografie. Nel 2017 l’Accademia Nazionale di San Luca gli dedica una personale in occasione del Premio Presidente della Repubblica per la pittura (anno 2015) conferitogli su segnalazione della stessa Accademia.

Viene eletto Accademico Nazionale di San Luca nel 2024.